Yerevan: 8 mesi di infinita lettura

Il 22 aprile, Yerevan è diventata la dodicesima città ad essere designata Capitale Mondiale del Libro dall’Unesco. Uno sguardo in retrospettiva ai progetti più significativi dell’anno

31/12/2012, Nuné Melkoumian - Yerevan

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(Foto Shutterhacks, Flickr )

Sono passati otto mesi da quando l’UNESCO ha designato Yerevan Capitale Mondiale del Libro 2012. Il testimone è passato da Buenos Aires a Yerevan il 22 aprile, giorno in cui ogni anno si celebra la Giornata mondiale del libro e dei diritti d’autore. Così Yerevan, dodicesima capitale dell’Armenia, è divenuta quest’anno la dodicesima Capitale Mondiale del Libro.

"Mi congratulo con la città di Yerevan, che ha presentato un programma particolarmente interessante con molti temi diversi, tra cui quello della libertà di espressione, oltre a diverse attività per i bambini, che saranno i lettori e gli autori di domani", ha dichiarato Irina Bokova, Direttore Generale dell’UNESCO al termine dell’incontro del comitato di selezione tenutosi presso gli uffici dell’organizzazione il 2 luglio scorso.

500 anni di stampa armena

In questi otto mesi, il governo armeno ha attuato il programma presentato all’UNESCO nel 2010. Simbolicamente, proprio quest’anno l’Armenia celebra anche il 500° anniversario della stampa: cinque secoli fa, a Venezia, Hakob Meghapart stampò il primo libro armeno con il metodo inventato da Gutenberg. Nel mese di settembre, il Primo ministro armeno Tigran Sargsyan ha visitato la città tedesca di Magonza, dove ha partecipato all’inaugurazione di una mostra al Museo Gutenberg. "La stampa e la creazione dell’alfabeto armeno alla fine del 5° secolo hanno creato una solida base per il futuro sviluppo culturale e spirituale del popolo armeno", ha dichiarato il Primo ministro in quell’occasione.

Centinaia di eventi si sono distribuiti nell’arco di questi mesi, molti organizzati dal ministero della Cultura, che ha anche supervisionato la partecipazione a fiere del libro in tutto il mondo nel corso degli ultimi anni. Sarebbe impossibile raccontarli tutti, cercheremo di ricordare i più significativi. A marzo si è svolta a Bologna la Fiera del libro per l’infanzia, dove l’Armenia, insieme ad altri 66 paesi, ha presentato la propria letteratura per bambini. Sempre a Bologna si è tenuta una presentazione dedicata al 500° anniversario della stampa armena e a Yerevan capitale mondiale del libro.

A Yerevan

L’inaugurazione del 22 aprile è stata caratterizzata da una serie di incredibili eventi all’aria aperta. Teatro, danza, performance poetiche e concerti hanno attratto a Yerevan cittadini e turisti. I bambini hanno potuto dipingere e disegnare per tutta la città, rendendola ancora più colorata. Il 21 aprile l’ArmBook Expo ha preso il via al Cafesjian , il più nuovo e significativo museo di arte moderna a Yerevan. In mostra 1.800 libri dedicati all’Armenia provenienti da Argentina, Austria, Germania, Brasile, Polonia, Romania, Russia, Serbia, Giappone, Libano, Spagna, Svizzera e altri paesi. Fra gli ospiti provenienti da Buenos Aires, Capitale Mondiale del Libro 2011, è intervenuta la moglie del famoso scrittore Jorge Luis Borges, Maria, che ha consegnato il testimone a Yerevan. Un catalogo dedicato ha presentato tutti i libri che saranno donati alla Biblioteca Nazionale armena dopo l’esposizione. Dal 20 al 25 aprile si è tenuto a Yerevan e Tsaghkadzor il sesto Forum degli scrittori armeni, con più di 100 partecipanti da Armenia, Nagorno Karabakh e altri 21 paesi che ospitano la diaspora armena. Ma l’evento più incredibile è stato il concerto del famoso cantante italiano Andrea Bocelli, esibitosi con l’Orchestra Filarmonica Armena a Piazza della Libertà, di fronte a migliaia di spettatori.

Il “Msho charntir”

Gli ultimi otto mesi hanno visto aumentare anche i monumenti di Yerevan. In aprile David Yerevantsi, famoso scultore di origine armena che vive e lavora in Francia, ha presentato un monumento intitolato "Life of Eternity", dedicato alla storia del famoso libro «Msho charntir», diviso in 2 parti nel corso del genocidio armeno. Al tempo, chi fuggiva dal genocidio cercava di portare con sé dei libri, per salvare la storia della nazione. Due donne salvarono le parti del grande e pesante «Msho charntir», ora conservato al museo Matenadaran. Un altro monumento importante è la statua di un uomo che si arrampica, composto dalle lettere di 19 alfabeti diversi. A portarlo dall’Argentina è stato il sindaco di Buenos Aires, Mauricio Macri, che ha visitato Yerevan nel mese di aprile. La mostra "The Eternity of Writina" è stato presentata al Museo di Storia Nazionale, dove il Museo di Etchmiadzin, il Matenadaran, il museo storico dell’Armenia e la Biblioteca Nazionale hanno presentato le loro mostre, nella prima iniziativa congiunta dei più importanti musei armeni.

L’estate è stata caratterizzata da una serie di eventi all’aperto, fra cui il Festival della lettura nel giardino di fronte al Cafesjian il 21 giugno. Durante la festa, le persone hanno donato libri alle biblioteche dei villaggi e delle città situate vicino ai confini del paese. Poiché molte biblioteche scolastiche hanno una carenza di libri per bambini, negli ultimi otto mesi ci sono state diverse raccolte di libri questo scopo.

Il villaggio di Hovhannes Tumanyan

L’autunno ha visto protagonista il Festival Internazionale delle Marionette, organizzato dal Centro armeno dell’Associazione Internazionale delle Marionette di "UNIMA-Armenia" e sostenuto dall’UNESCO, tenutosi a metà settembre a Dsegh, villaggio natale del grande poeta e scrittore armeno Hovhannes Tumanyan, autore di fiabe, poesie e romanzi per bambini. Teatri di marionette provenienti da Lituania, Russia, Germania, Danimarca, Iran, Georgia, e Francia sono convenuti negli splendidi paesaggi della provincia di Lori. Durante il festival è stata lanciata una mostra delle più recenti edizioni illustrate di Hovhannes Tumanyan e altri scrittori armeni. Nel mese di ottobre, il ministero della Cultura ha lanciato il terzo festival annuale "Ritorno al libro", organizzato alla Biblioteca Nazionale per bambini, ricco di mostre, fiere, tavole rotonde, conferenze e letture di fiabe. Fra quattro mesi, Yerevan passerà il testimone a Bangkok, ma è troppo presto per tirare le somme: il ministero della Cultura armeno ha un denso programma per l’inverno e i primi due mesi primaverili.

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