Il vicino di casa: racconti greci contemporanei
Una nuova casa editrice si dedica agli autori provenienti dai paesi di tradizione ortodossa. E il primo titolo è rivolto alla narrativa greca
Al contrario di quello che succede con gli scrittori dei lontani paesi scandinavi, quelli della vicina Grecia sono poco tradotti e, quindi, poco conosciuti da noi. A parte i grandi poeti, ci ha provato l’editore Crocetti, con la collana Aristea, che proponeva i migliori narratori di quel paese, senza però riscontrare quel successo, anche commerciale, ad esempio, della casa editrice Iperborea, rivolta appunto agli scandinavi. Ora ci riprova una nuova casa editrice, le Edizioni Emmeti, che in verità si propone, più ampiamente, di far conoscere in Italia autori dei paesi di tradizione religiosa ortodossa, e quindi, oltre ai greci anche serbi, bulgari, russi.
Il primo titolo, comunque, è rivolto alla narrativa greca. Si tratta di un’antologia di racconti, curata e tradotta da Maurizio De Rosa, attualmente uno dei maggiori traduttori dal neogreco, che ha dato voce in italiano ad autori come la grande Ioanna Karistiani, della quale, tra l’altro, è prossima l’uscita presso le edizioni e/o del suo nuovo romanzo “Ritorno a Delfi”.
L’antologia s’intitola “Il vicino di casa” e raccoglie opere di autori greci contemporanei, il cui criterio d’ordine è stato quello dell’anno di nascita, da Tasos Kalutsas, nato nel 1948, il più anziano quindi della raccolta, a Vanghelis Bekas, del 1976. Vi è poi una sezione a parte, dedicata agli scrittori greco-ciprioti che, come scrive lo stesso De Rosa in un’acuta postfazione all’intera antologia, sono espressione di un’isola che “tutt’ora politicamente separata dalla madrepatria, a quest’ultima è intimamente legata sul piano linguistico, religioso e culturale”.
Per i ciprioti, il criterio di scelta, così come di ordine dei racconti, è stato diverso: De Rosa ha puntato sui nomi più classici della narrativa della Grande Isola, tanto che il più giovane risulta essere Andreas Maloris, classe 1955, mentre almeno un paio di narratori risalgono, per nascita, alla fine del 1800 o agli inizi del ‘900, e come tali già scomparsi.
Però lo scopo dell’antologia era quello di offrire un panorama della narrativa greca contemporanea e il risultato è brillante, oltre che interessante. I racconti sono molto vari, diversi per temi, lunghezza, ambienti e, naturalmente, personaggi, e c’è da dire che ciascuno di essi si apre all’insegna della sorpresa che, una volta avviata la lettura, il precedente racconto ha lasciato al lettore. Il che invoglia molto a proseguire.
Si tratta di racconti che divertono, e un po’ turbano, come “Il vicino di casa” di Kalutsas, che apre la raccolta e dove si racconta di un vicino di casa che si ritiene posseduto dal demonio. Ma anche racconti che fanno riflettere. In questo senso, molto interessanti, anche per l’originalità dell’esposizione, quasi una sorta di (finti) appunti, il testo “L’immortalità dei cani” di Kostas Mavrudis, in cui, attraverso i cani, si affrontano problemi come la libertà dell’uomo.
L’ipoteca politica, che per tanti anni ha nutrito la letteratura neogreca del secondo novecento per i lunghi periodi di dittatura e autoritarismo – si pensi solo che dalla fine della seconda guerra mondiale al 1974, caduta dei colonnelli, i comunisti erano costretti all’esilio o alla galera in patria – emerge solo in parte qui proprio per la generazione di scrittori a cui ha guardato De Rosa, lontana ormai, per esperienza diretta, da essi. Ne parla solo Tasos Gudelis, rifacendosi a un episodio della guerra civile in Grecia nel 1947, che racconta di due militari abbordati da due ragazze: speravano in un’avventura e invece era un inganno per essere consegnati ai partigiani.
Alla politica di oggi, invece, è dedicato il significativo, quanto obliquo per prospettiva, “C’ero anch’io” di Iannis Makridakis, con riferimento al 23 aprile 2010, quando il primo ministro Iorgos Papandreu annunciò dall’isola di Kastellorizo, nel Dodecaneso, che la Grecia accettava l’aiuto finanziario dell’Unione Europea e relative banche. Momento, ripreso da tutte le televisioni del mondo, che praticamente apriva la crisi economica che la Grecia, e non solo essa, sta attraversando. Un Paese che, anche per questo motivo bisogna conoscere, e non c’è viatico migliore dei suoi scrittori.