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Montenegro: Marx, Engels e Tito all’inferno
In un affresco della nuova cattedrale ortodossa di Podgorica Tito, Marx e Engels bruciano nelle fiamme dell’inferno. E Ranko Krivokapić, presidente del parlamento montenegrino, sembrerebbe pronto a raggiungerli
(Pubblicato originariamente dal quotidiano Vijesti il 30 gennaio, selezionato e tradotto da Le Courrier des Balkans e OBC)
Consacrata nel luglio scorso, dopo vent’anni di lavori, la chiesa della Resurrezione del Cristo è la cattedrale della Metropoli del Montenegro e del litorale della Chiesa ortodossa serba. Lo scorso luglio la liturgia di consacrazione è stata condotta dal patriarca ecumenico Bartolomeo e vi hanno preso parte il Patriarca di Mosca e di tutte le Russie Cirillo I, il Patriarca di Gerusalemme Teofilo e Irinej dalla Serbia.
Un affresco nella nuova cattedrale, realizzato su una delle arcate superiori della chiesa, raffigura l’inferno, rappresentato come un fiume di fiamme. Una creatura mostruosa divora i dannati mentre tre peccatori stanno attendendo il giudizio supremo: si riconoscono facilmente il Maresciallo Tito, Marx ed Engels. Alla loro destra, seduto sul mostro, vi è un demone: un personaggio maledetto i cui tratti sembrano stranamente corrispondere a quelli del presidente del parlamento del Montenegro e a capo del Partito social-democratico, Ranko Krivokapić.
Un altro affresco rappresenta il metropolita del litorale montenegrino Amfilohije Radović, il defunto patriarca della Chiesa ortodossa serba Pavle con l’aureola da santo, il defunto patriarca russo Aleksej, il defunto arcivescovo di Atene Christodoulos, l’architetto della cattedrale Predrag Ristić, il virtuoso del violino Momčilo Stanojević, il clero e i fedeli.
In un terzo affresco, realizzato sulla parete di destra, presso l’entrata principale, si raffigura Amfilohije, metropolita della Chiesa serba in Montenegro, che offre la cattedrale a Gesù Cristo.
La personificazione del male
“L’affresco relativo ai donatori riunisce intellettuali e ricercatori come l’architetto Jovan Popović e l’universitario Ratko Mitrović, l’economista ed ex primo ministro Kruno Vukčević, presidente del Comitato per la costruzione della cattedrale. Sono circondati da preti e fedeli”, spiega Velibor Džomić, presbitero di Podgorica.
Uno di questi fedeli assomiglia al primo ministro montenegrino Milo Đukanović. Velibor Džomić invita i curiosi a visitare di persona la cattedrale per verificare con i propri occhi. “Allo stesso modo gli affreschi rappresentano tutti coloro i quali si sono fatti conoscere per aver tentato di nuocere alla Chiesa ortodossa serba. Questi nemici moderni della chiesa sono numerosi ma sono tutti personificati dalla figura di Ranko Krivokapić che, in sintonia con i valori che esprime, è raffigurato all’inferno”, continua Velibor Džomić. In effetti Ranko Krivokapić è conosciuto per il suo dichiarato sostegno alla Chiesa ortodossa montenegrina, rivale canonicamente non riconosciuta della Chiesa ortodossa serba.
Džomić aggiunge poi che la rappresentazione di Ranko Krivokapić non è una novità e che in tutte le epoche i persecutori della chiesa erano presentati in questo modo. Il presbitero di Podgorica si augura che così facendo il presidente del parlamento montenegrino viva una trasformazione spirituale e divenga un fedele ortodosso esemplare.
Smentite
La più alta autorità religiosa della Cattedrale di Cristo, il presbitero Dragan Mitrović, prende però le distanze dalle dichiarazioni di Velibor Džomić. In un suo comunicato stampa ha specificato che gli affreschi nella cattedrale non raffigurano alcun personaggio politico.
“Il personaggio raffigurato sul drago e che tiene in braccio un bambino non è altro che un demone che s’appropria delle anime. Si tratta di un simbolo tradizionale della forza demoniaca che si appropria delle anime umane”, spiega.
Secondo Mitrović occorre chiedere direttamente a Džomić conto delle sue affermazioni. “Suppongo si tratti di una reazione personale, sono anni che ha problemi ad ottenere le sua carta d’identità montenegrina e ce l’ha personalmente con il presidente del Montenegro", afferma Mitrović.
“Senza voler nuocere alla libertà d’espressione artistica e al simbolismo pittorico, affermiamo che il personaggio tra i donatori individuato come Milo Đukanović è in realtà Ratko Mitrović, professore universitario e membro del Comitato di costruzione della Cattedrale della Resurrezione”, chiarisce Dragan Mitrović nel suo comunicato stampa.
Amfilohije, signore del Giudizio universale?
“Attribuire al metropolita Amfilohije il potere di inviare le persone in paradiso o all’inferno sarebbe attribuirgli il ruolo di Dio durante il Giudizio universale, e quindi del tutto insensato”, si legge invece in un comunicato stampa diffuso dal Partito social-democratico.
Il Partito liberale dal canto suo ha invitato la procura e l’ombudsman a reagire nei campi di loro competenza. “Si tratta senza dubbio di una violazione della Costituzione del Montenegro che vieta la provocazione carica d’odio (art. 7) e la violazione della dignità e integrità della persona (art. 28)”, ha affermato a sua volta in un comunicato stampa.
Nel comunicato del partito Pravedna Crna Gora si è stati più categorici: “Gli affreschi nella cattedrale del nazionalismo serbo a Podgorica, volgari ed ispirati ad una piccola politica del giorno per giorno, non fanno che confermare la decadenza della Chiesa ortodossa serba, personificata da Amfilohije e Velibor Džomić”.