Serbia: media locali e appalti pubblici

I giornalisti del Centro per il giornalismo investigativo della Serbia (CINS) hanno indagato su come sono stati assegnati i primi "finanziamenti a progetto" previsti dalla nuova legge sui media

22/03/2016, Vladimir Kostić, Anđela Milivojević - Belgrado

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Grafica di CINS

(Originariamente pubblicato dal Centro per il giornalismo investigativo della Serbia , 10 marzo 2016, titolo originale Milioni iz medijskih konkursa za povezane firme )

Sremska TV ha ricevuto fondi attraverso appalti di finanziamento a progetto nei comuni di Sremska Mitrovica, Pećinci, Ruma e Šid, nonostante il fatto che, stando alla legge che ha introdotto questa nuova modalità di finanziamento pubblico ai media, non ne avesse il diritto. Nel corso del 2015, quest’emittente locale e il suo proprietario, Aleksandar Vinčić, hanno ottenuto 30 milioni di dinari [circa 245mila euro, ndt] tramite finanziamenti diretti da parte dei comuni e bandi di finanziamento a progetto. Tale somma equivale a circa la metà delle risorse totali messe a disposizione su scala nazionale dagli appalti di finanziamento a progetto nel corso dell’anno.

Il finanziamento a progetto dei media rientra fra gli aiuti statali, il cui limite per ogni azienda è di 23 milioni di dinari a triennio. Sremska TV ha quindi dovuto rinunciare a parte dei fondi ottenuti, una volta raggiunto tale limite. La differenza in denaro è stata recuperata tramite l’assegnazione di appalti successivi a produzioni indipendenti, appena fondate e collegate alle aziende di Vinčić, per programmi che sarebbero però stati poi realizzati attraverso le risorse di Sremska TV.

La maggioranza degli appalti sono stati assegnati da una commissione valutatrice che vede fra i propri membri i rappresentanti dell’Associazione dei media elettronici della Vojvodina (AEMV), una situazione non prevista dalla Legge sull’Informazione Pubblica e sui Media secondo quando rilevato dalla Coalizione delle associazioni di media e giornalisti.

Secondo Vukašin Obradović, presidente dell’Associazione indipendente dei giornalisti di Serbia (NUNS), si tratta di un evidente abuso della legge e delle normative che regolamentano l’assegnazione del denaro, "perché è palese che si tratta dello stesso gruppo di persone legate da interessi comuni che utilizza il triangolo: media-produzioni-appalti."

Aleksandar Vinčić, oltre che della Sremska TV, è proprietario dell’azienda Sirmium fruit, così come è proprietario della casa vinicola Molovin di Šid. Nonostante i giornalisti del Centro di Giornalismo d’Inchiesta di Serbia (CINS) abbiano provato a contattarlo più volte, fino alla pubblicazione di questo articolo non sono riusciti a parlare con lui. Analogamente, alle domande indirizzate via mail non hanno ricevuto risposta.

"Così descritto, sembra che si tratti del tentativo di evitare l’applicazione delle regole sul controllo degli aiuti di stato. La questione è se tale tentativo possa essere dimostrato, anche se tuttavia, la corrispondenza dell’importo, dei progetti e dei media conduce a questa ipotesi", ha affermato Nemanja Nenadić, direttore del programma "Transparency Serbia", al quale i giornalisti del CINS hanno mostrato lo schema attraverso il quale il denaro degli appalti pubblici viene assegnato alle produzioni.

L’assegnazione degli aiuti di stato di valori esigui non è controllata da una commissione statale. Tale controllo è di competenza di chi effettua l’assegnazione stessa – in questo caso i dirigenti delle autorità locali.

Alla domanda perché avessero assegnato i fondi a produzioni appena fondate, che non possedevano le capacità tecniche né le risorse umane per portarli a termine, Ilija Nedić dell’assessorato per la cultura, lo sport e la gioventù del comune di Sremska Mitrovica che proponeva la gara d’appalto ha affermato che per loro era importante che venisse rispettata la procedura giuridica.

Nedić ha aggiunto di non essere un esperto in questo settore, e di non poter quindi mettere in discussione quanto affermato dai membri della commissione: "Mi è stato assicurato che tutto era in regola con le consuetudini che riguardano i media e che non c’era alcun problema."

I giornalisti del CINS hanno chiesto spiegazioni anche alle persone competenti nei comuni di Pećinci, Ruma e Šid, ma questi non hanno risposto alle loro domande.

Esperienza lunga appena qualche settimana

Il programma di finanziamento a progetto per i media ha preso il via nel 2015 in virtù della nuova Legge sull’Informazione Pubblica e sui Media, con l’obiettivo di impedire che le autorità locali assegnino somme di denaro ai media per la promozione dei governi locali, spesso basandosi su legami familiari o partitici. Gli enti locali devono quindi bandire gare d’appalto pubbliche.

I media possono presentarsi ai concorsi pubblici con proposte di progetti di interesse pubblico, valutati da commissioni indipendenti che propongono alle autorità locali i media ai quali assegnare i finanziamenti.

Le modalità con cui si sono svolti i primi concorsi in alcuni comuni della regione dello Srem dimostrano che la nuova legge non ha eliminato tutti i problemi.

La città di Sremska Mitrovica ha indetto tre gare d’appalto pubbliche nel 2015, nelle quali ha assegnato circa 30 milioni di dinari.

Nel primo appalto, a marzo, Sremska TV ha ottenuto 15 milioni di dinari. Il contratto è stato poi modificato a settembre e ridotto di 8 milioni di dinari in quanto aveva già raggiunto il tetto massimo per gli aiuti di stato. Lo stesso importo è stato assegnato in un secondo momento a due produzioni video, i cui proprietari sono in collaborazione con la Sremska TV o direttori in altre aziende di Vinčić.

Ad ottobre, le autorità di Sremska Mitrovica hanno indetto una terza gara d’appalto, del valore di circa 10 milioni di dinari. Di questi, 4 milioni sono finiti alla Super Produkcija, fondata appena due giorni dopo che è stata bandita la gara d’appalto, e la stessa somma di denaro è stata ottenuta dalla Centralna Produkcija, fondata nel luglio dello stesso anno.

Come riportato nel documento della Commissione che valutava i progetti, queste produzioni hanno ricevuto il denaro anche in virtù della loro "esperienza nel settore, dell’attrezzatura tecnica e dirigenziale". Tuttavia, la maggior parte del denaro ricevuto è stato utilizzato per il noleggio dell’attrezzatura e per le trasmissioni, mentre nei progetti presentati si affermava che sarebbero state utilizzate le risorse della Sremska TV, attraverso la quale sarebbero poi stati trasmessi i programmi proposti.

La proprietà di queste produzioni sono direttamente riconducibili alla Sremska TV e al suo proprietario Aleksandar Vinčić. La fondatrice della Super Produkcija è Jovana Bosić, direttrice in diverse aziende di Vinčić, mentre la Centralna Produkcija è stata fondata da Saveta Kovačević, collaboratrice di Sremska TV.

I budget che le due produzioni hanno consegnato alla Commissione riguardano perlopiù il pagamento del contenuto da mandare in onda sulla Sremska TV, così come il noleggio della loro attrezzatura.

Le normative previste dai bandi sono state aggirate in maniera molto simile anche negli altri comuni della regione dello Srem in cui il CINS ha condotto l’inchiesta.

A Ruma, per esempio, Sremska TV ha in un primo momento ottenuto 11 milioni di dinari, anche se qualche mese più tardi ha dovuto interrompere il contratto per il superamento del limite dell’aiuto di stato rinunciando quindi a 5 milioni. Lo stesso importo è stato assegnato in un secondo appalto indetto dal comune di Ruma alla produzione Promo Produkcija, il cui proprietario è Dragan Mladenović.

Così come nei progetti delle altre produzioni, anche in questo caso si affermava che i contenuti sarebbero stati trasmessi attraverso Sremska TV e che sarebbero state utilizzate le sue capacità tecniche. Dei 5 milioni ottenuti, quasi tutto il denaro era destinato per le spese di trasmissione dei contenuti.

Il comune di Pećinci ha concesso 3,6 milioni di dinari alla ex direttrice della Sremska TV, Danijela Šuša, ovvero alla sua Nova Produkcija. L’emittente aveva ottenuto lo stesso importo in un appalto precedente, ma il denaro non era mai stato versato perché il contratto era stato interrotto.

La Promo Produkcija e la Nova Produkcija sono state fondate il 1 luglio del 2015, all’incirca un mese prima che venisse bandita la gara d’appalto con cui hanno ottenuto il denaro.

Slobodan Krajnović, uno dei membri della commissione d’appalto che ha assegnato il denaro alla Nova Produkcija, ha affermato che al comune di Pećinci avevano insistito su questa produzione perché la Sremska TV è importante per loro. Ha aggiunto inoltre che dinamiche simili sono avvenute anche altrove.

Ai numeri di telefono allegati alle domande presentate in sede di concorso da queste produzioni i giornalisti del CINS hanno trovato solo persone sconosciute che si presentavano come colleghi del proprietario. Quando Danijela Šuša e Dragan Mladenović hanno finalmente risposto e hanno capito quale sarebbe stato l’argomento della discussione, hanno interrotto la chiamata sostenendo di non poter parlare. Dopo di ché non si sono più fatti sentire.

È più facile con la commissione

I progetti sono stati valutati da commissioni composte da rappresentanti di associazioni dei media e da esperti dei media. Le commissioni avevano dai tre ai cinque membri, a seconda del numero dei progetti proposti.

Nella maggior parte degli appalti in cui il denaro è stato ottenuto da produzioni collegate a Sremska TV e ad Aleksandar Vinčić, tra i membri della commissione c’erano anche rappresentanti dell’Associazione dei media elettronici della Vojvodina (AEMV).

La Coalizione delle associazioni di media e giornalisti (UNS, NUNS, ANEM, NDNV e Lokal Press) aveva avvertito le autorità locali che si trattava di una manipolazione e che la AEMV non aveva diritto a proporre i propri membri in quanto è di fatto un’azienda, che si definisce impropriamente "associazione". La Coalizione ha inoltre avvertito anche "il ministero della Cultura e dell’Informazione, invitandolo a tenere in considerazione la responsabilità per tale tentativo di abuso di legge".

La Coalizione, nella gara d’appalto indetta dal comune di Šid, aveva richiesto spiegazioni sul perché entrambi i membri proposti alla commissione venissero dall’AEMV, dopo di ché è stata modificata la decisione sulla nomina ed entrambi i candidati sono stati esclusi. A tale appalto, né la Sremska TV né le suddette produzioni hanno partecipato.

Dopo la chiusura della gara d’appalto, la Sremska TV ha criticato l’esito dell’appalto e il presidente dell’assemblea comunale di Šid, Nikola Vasić. Il comune di Šid ha indetto allora una nuova gara d’appalto in agosto, assegnando due milioni di dinari alla Sirmium Produkcija, fondata appena due mesi prima.

Come negli altri casi, la proprietaria di questa produzione – Dragana Tešić – in sede di presentazione del progetto aveva dichiarato che avrebbe utilizzato la strumentazione tecnica della Sremska TV, e che la stessa emittente avrebbe trasmesso i contenuti. Questa volta, due membri della commissione su tre provenivano dall’AEMV, e tra loro c’era anche Dragan Mladenović, la cui produzione aveva ricevuto il denaro dall’appalto del comune di Ruma.

Nei due comunicati che l’AEMV aveva mandato alle autorità locali, nel 2015 e nel 2016, compaiono codici fiscali differenti. Entrambi appartengono a società e non ad associazioni: una col nome di "Associazione dei media elettronici della Vojvodina" e l’altra "Associazione dei media elettronici – V SPA".

Ai numeri di telefono forniti nel 2015 non ha risposto nessuno, mentre al numero di telefono fornito nel 2016 ha risposto una donna, dopo di ché il collegamento si è interrotto. Più tardi, a quello stesso numero, non ha risposto più nessuno. Si tratta dello stesso numero di telefono che aveva fornito Danijela Šuša per il progetto della produzione presentato alla gara d’appalto indetta dal comune di Pećinci.

Ilija Nedić ha spiegato che a Sremska Mitrovica non c’è stata molta scelta nella selezione dei membri della commissione per l’appalto vinto dalla Super Produkcija e dalla Centralna Produkcija. "Nessuno a parte l’AEMV ha mandato candidature. Eravamo praticamente di fronte a un fatto compiuto – la nostra unica possibilità era che scegliessimo loro", ha sottolineato Nedić.

"Qui si è formato un circolo vizioso dove di primo acchito tutto risulta legale – in quanto ci sono membri scelti per le commissioni e progetti che probabilmente rispettano le condizioni formali" sottolinea Vukašin Obradović. Aggiungendo poi che una questione cruciale è il ruolo delle istituzioni, ovvero delle autorità locali, in quanto si è giunti all’abuso di alcune disposizioni della Legge sull’Informazione Pubblica e delle sue norme esecutive.

 

NB: Dopo la pubblicazione dell’articolo, al comune di Pećinci hanno risposto alle domande del Centro di Giornalismo d’Inchiesta di Serbia affermando che la Nova Produkcija aveva rispettato tutti i criteri e che aveva fornito tutta la documentazione richiesta.

 

L’inchiesta è stata realizzata nell’ambito del progetto cofinanziato dal Ministero della Cultura e dell’Informazione in Serbia.Le opinioni espresse non esprimono necessariamente le posizioni del donatore.

Questa pubblicazione è stata prodotta nell’ambito del progetto European Centre for Press and Media Freedom, cofinanziato dalla Commissione europea. La responsabilità sui contenuti di questa pubblicazione è di Osservatorio Balcani e Caucaso e non riflette in alcun modo l’opinione dell’Unione Europea. Vai alla pagina del progetto

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