Turchia: la censura arriva in Europa

Un canale televisivo in curdo, con sede in Italia, è stato oscurato su richiesta delle autorità turche. La ricostruzione dell’accaduto

25/10/2016, Fazıla Mat -

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L'homepage del portale web di MedNuce TV


La censura di Ankara sui media curdi è arrivata fino in Europa. Med Nuce (notizie dal Medioriente, in curdo), rete televisiva con sede legale in Italia (a Campobasso) e che trasmette da Belgio, Norvegia e Svezia, a inizio ottobre è stata improvvisamente oscurata. La decisione è stata presa dalla società francese Eutelsat, uno dei maggiori operatori satellitari del mondo che fa da diffusore a oltre 4mila canali televisivi e sul quale si appoggiava anche la rete curda.

Rodolph Belmer, direttore generale della Eutelsat, interpellato sul fatto dalla commissione per gli affari economici del Senato francese, ha affermato che la misura è stata adottata in risposta alla richiesta dell’autorità turca per la regolamentazione dei media (RTUK, Consiglio superiore per la radio e la televisione). “La RTUK ci ha notificato la decisione di sospendere la diffusione di un canale curdo che si ritiene infranga le leggi turche. Noi l’abbiamo seguito, in attesa delle decisioni delle autorità dei 3 paesi di trasmissione del canale”, ha detto Belmer.

Il giornalista molisano Antonio Ruggeri, direttore di Med Nuce in Italia, ha spiegato di avere ricevuto solo un preavviso di quattro giorni prima della chiusura della rete. Il giornalista ha lanciato dure critiche all’operatore satellitare, affermando che la “Eutelsat ha un contratto in itinere per il lancio in Turchia di satelliti a uso militare e di controllo di polizia. In cambio Erdoğan, attraverso RTUK, ha chiesto e ottenuto di spegnere la nostra televisione. Lo abbiamo denunciato e nessuno ci ha smentito”, ha affermato Ruggeri.

Intanto Marietta Tidei e Sandra Zampa, deputate del Partito democratico, hanno presentato alla Camera un’interrogazione , chiedendo al governo italiano “come intenda adoperarsi, per quanto di competenza, per favorire una soluzione che porti al ripristino della libertà di stampa e di espressione che sembrano essere state negate ad una emittente televisiva privata satellitare, con sede legale nel nostro paese” che “risulta essere in regola sia con le autorizzazioni che con i pagamenti”.

A sua volta, la Federazione Europea dei Giornalisti (EFJ), condannando l’oscuramento di Med Nuce da parte di Eutelsat , ha ricordato che proprio alcuni giorni prima, in Turchia la Turksat – unico operatore satellitare del paese – aveva bloccato la trasmissione di una ventina di radio ed emittenti televisive. Emanando un’apposita legge decreto nell’ambito dello stato d’emergenza, il governo turco ha infatti oscurato diversi canali televisivi in lingua curda come Jiyan TV, Azadi Tv e Zarok TV – quest’ultimo una rete che trasmetteva solo cartoni animati. Ad altri canali di lingua turca ma di opposizione e voce delle minoranze come IMC TV e Hayatın Sesi, già precedentemente esclusi dalla piattaforma Turksat, è stato anche posto il divieto di continuare a trasmettere sul web.

Il caso di Med Nuce ha suscitato un’ampia mobilitazione in Europa, dalla comunità curda, alle associazioni di stampa e ai sindacati. E Jean-Louise Malterre, tra gli avvocati della rete curda in Francia, ha annunciato che verrà presto avviato anche un ricorso contro la Eutelsat.

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Questa pubblicazione è stata prodotta nell’ambito del progetto European Centre for Press and Media Freedom, cofinanziato dalla Commissione europea. La responsabilità sui contenuti di questa pubblicazione è di Osservatorio Balcani e Caucaso e non riflette in alcun modo l’opinione dell’Unione Europea. Vai alla pagina del progetto

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