Media in Bosnia Erzegovina: terreno fertile per il controllo politico

La mancanza di trasparenza sulla proprietà dei media in Bosnia Erzegovina contribuisce a un ambiente in cui le pressioni politiche e il condizionamento economico limitano la libertà dei media

26/04/2017, Media Centar Sarajevo - Sarajevo

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pixabay

(Originariamente pubblicato da Media Centar Sarajevo , media partner del progetto ECPMF)

In Bosnia Erzegovina la trasparenza sulla proprietà dei media rimane prevalentemente priva di regole e ridotta ai pochi dati del più generale registro delle imprese. La mancanza di volontà politica e le scarse iniziative per portare allo scoperto le proprietà dei media e renderle accessibili all’opinione pubblica, da anni consentono diverse macchinazioni nel settore degli annunci pubblicitari, limitano l’affrancamento dalle pressioni politiche ed economiche sul giornalismo e danneggiano l’interesse del pubblico e il diritto ad avere un’informazione bilanciata e corretta.

Iniziative formali dello stato per promuovere la trasparenza sulla proprietà dei media non ce ne sono, mentre gli sforzi delle organizzazioni della società civile per la maggior parte sono limitate alle attività previste dai progetti. Nemmeno i media stessi hanno mai avviato tali iniziative sulla trasparenza, dato che il paravento della segretezza nelle strutture proprietarie permette varie attività legali e illegali che spesso sono in contrasto con i principi della professione, con le regole etiche o giuridiche previste dal settore dei media.

 

Le linee guida dell’Unione europea per il sostegno alla libertà dei media e all’integrità dei media nei paesi dell’allargamento, per il periodo 2014-2020, dicono che per la trasparenza della proprietà dei media è necessario un database sui proprietari dei media che sia accessibile, misure giuridiche contro il monopolio e le posizioni dominanti sul mercato e un processo trasparente di privatizzazione dei media pubblici. Da notare che la BiH non ha adottato alcuna di queste misure, dice Sanela Hodžić, ricercatrice del Mediacentar Sarjevo, nella ricerca “L’importanza dell’integrità dei media: far tornare i media e il giornalismo al servizio del pubblico” [Značaj medijskog integriteta: vraćanje media i novinarstva u službu javnosti ].

I registri delle imprese

La trasparenza sulla proprietà dei media in parte è resa possibile grazie al registro delle imprese (per i media privati e pubblici) e ai registri delle associazioni e delle fondazioni (per quei media che operano nell’ambito del settore non governativo), ma non offrono tutte le informazioni sui proprietari diretti e indiretti né tanto meno li offrono in modo sistematico, tale da soddisfare il livello richiesto di trasparenza sulla proprietà dei media. Allo stesso tempo, è limitante anche il fatto che non esista un registro unico delle imprese in BiH, quindi le informazioni già incomplete sulla struttura della proprietà delle imprese, a cui appartengono anche i media, sono sparpagliate nei registri di nove tribunali municipali in Federazione BiH e di cinque tribunali distrettuali in Republika Srpska (RS).

Le informazioni sulle imprese sono accessibili sul registro online delle imprese, ma vi sono incluse soltanto le informazioni sulle imprese della Federazione BiH, mentre per la RS non esiste un analogo registro online.

Le informazioni sui media che operano all’interno di associazione e fondazioni sono accessibili, su richiesta, dai 14 registri menzionati, cosa che li rende non sufficientemente accessibili e ricercabili. I registri già esistenti inoltre non hanno la categorizzazione dei soggetti o delle associazioni, così che si possano distinguere i media dalle altre imprese o associazioni.

L’agenzia regolatrice per le comunicazioni e il Consiglio per la stampa

Una certa trasparenza sulla proprietà dei media esiste per le emittenti radiofoniche e televisive, visto che i permessi per la trasmissione audiovisiva o radiofonica in BiH è rilasciata alle persone fisiche o giuridiche dall’Agenzia regolatrice per le comunicazioni (RAK), alla quale bisogna consegnare le informazioni principali sui proprietari diretti e la quale deve essere d’accordo per qualsiasi cambiamento ulteriore della proprietà superiore al cinque per cento del capitale, sottolinea Hodžić, ma afferma che la RAK in questo momento non sta pubblicando informazioni sulla proprietà ma soltanto i nomi dei direttori, dei caporedattori e i contatti. Le informazioni sui proprietari indiretti sono ancora meno accessibili, in particolare se si tratta di proprietari che provengono da altri paesi.

Il Consiglio per la stampa BiH, organo che si autoregola per i media stampati e online, pubblica i dati principali sui media stampati e online, come i titoli, gli indirizzi, i nomi e i contatti dei capo redattori, ma non le informazioni sulla struttura della proprietà.

Mentre quelli stampati vengono considerati spesso come media con forti legami politici, una particolare irregolarità e mancanza di trasparenza esiste nel settore dei media online, in particolare perché alcuni media non sono nemmeno registrati come imprese.

La trasparenza sulla proprietà dei media, eccetto i dati parziali contenuti nei registri menzionati, rimane in mano alla buona volontà di alcuni media che hanno deciso di rendere pubblico chi sono i proprietari. La mancanza di trasparenza sulla proprietà dei media riduce la possibilità che il pubblico si accorga di possibili influenze sulla politica redazionale. Le pressioni politiche e i condizionamenti economici, che sono alla base dell’autocensura di redattori e giornalisti, in questo modo hanno terreno fertile in Bosnia Erzegovina.

Per questi motivi non ci esistono informazioni sui proprietari indiretti e sui consumatori finali dei media, sulla relativa proprietà, sugli interessi dei proprietari, sugli interessi delle persone fisiche e giuridiche collegate a determinati media, sulle influenze commerciali e politiche e nemmeno sui principali manager dei media, sottolinea Hodžić.

Gli sforzi del settore non governativo volti a garantire la trasparenza

Negli ultimi anni c’è stato uno sforzo importante da parte della società civile nel promuovere l’importanza e il bisogno di trasparenza sulla proprietà dei media in Bosnia Erzegovina. Il governo li sostiene nei principi ma nessun passo concreto finora è stato fatto.

Le ricerche del South East Europe Media Observatory da anni contribuiscono a fare luce sulla poco chiara proprietà dei media, mentre il progetto “Media e reputazione pubblica” guidato dall’Associazione dei giornalisti della BiH in collaborazione con il Mediacentar Sarajevo, il Consiglio per la stampa BiH e l’organizzazione non governativa JaBiHuEU, offrirà un’analisi dettagliata della normativa attuale e si impegnerà per soluzioni migliori a livello politico.

Questa pubblicazione è stata prodotta nell’ambito del progetto European Centre for Press and Media Freedom, cofinanziato dalla Commissione europea. La responsabilità sui contenuti di questa pubblicazione è di Osservatorio Balcani e Caucaso e non riflette in alcun modo l’opinione dell’Unione Europea. Vai alla pagina del progetto

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