Wikipedia croata: quando l’estrema destra riscrive la storia
Wikipedia croata è fautrice di idee revisioniste e negazioniste, in particolare riguardo il campo di concentramento di Jasenovac che definisce come semplice “campo di lavoro”
Sull’onda del dilagante revisionismo storico, che è ormai entrato a far parte della retorica mainstream in Croazia, la Wikipedia croata è diventata fautrice, e persino ispiratrice di idee revisioniste. In un processo finalizzato a una revisione del tutto acritica degli ultimi settant’anni di storia croata e quella dell’intera area ex-jugoslava, la Wikipedia croata funge da incubatrice del radicalismo di destra.
Pur essendo gestita dalla Wikimedia Foundation, la Wikipedia croata opera in piena autonomia e negli ultimi anni è particolarmente incentrata sul tentativo di riabilitare il regime ustascia, sforzandosi al contempo di demonizzare la Jugoslavia, il socialismo, il comunismo e tutto ciò che implicano queste nozioni. Uno degli aspetti più pericolosi di questa tendenza è il ricorso a un revisionismo storico privo di qualsiasi fondamento scientifico, ovvero la negazione della natura genocidaria del regime ustascia e dei crimini da esso commessi nel campo di concentramento di Jasenovac. Inoltre, sulle pagine di Wikipedia croata viene messa in dubbio l’esistenza stessa dell’Olocausto.
Jasenovac
Una delle voci più controverse è quella dedicata al lager di Jasenovac. Nonostante tutte le altre edizioni di Wikipedia lo definiscano come campo di concentramento, o persino campo della morte, nella Wikipedia croata Jasenovac è catalogato sotto la voce “sabirni logor”. Qualche anno fa, gli amministratori di Wikipedia hanno cercato di giustificare l’uso di questo termine, sostenendo che si trattasse di un sinonimo di campo di concentramento, ma questo non è vero. Oltre ad avere una connotazione molto meno negativa, nella letteratura scientifica il termine “sabirni logor” viene utilizzato con un altro significato, indica cioè un campo di detenzione, senza alcun riferimento alle uccisioni di massa.
Nel campo di Jasenovac persero la vita oltre 83mila persone (perlopiù serbi, rom ed ebrei), molte delle quali furono uccise quasi subito dopo l’arrivo, ed è per questo che alcuni storici lo definiscono campo della morte. La peggiore delle giustificazione fornite dagli amministratori di Wikipedia è che anche gli stessi ustascia chiamavano Jasenovac “sabirni logor”. Oltre ad usare la stessa versione purificata della lingua croata utilizzata dagli ustascia, gli amministratori hanno fatto propria la logica del regime ustascia, che nascondeva i crimini commessi a Jasenovac dietro al termine “sabirni logor”. Questo linguaggio ipocrita è paragonabile solo alla terminologia nazista, nella quale le deportazioni nei campi di sterminio venivano definite “reinsediamenti a Est”.
Nel corso dell’ultimo mese gli amministratori di Wikipedia croata si sono spinti ancora oltre nella loro “ricostruzione” della storia del campo di Jasenovac. Mentre prima nella voce su Jasenovac venivano menzionati anche i termini “campo di concentramento” e “campo di sterminio”, ora c’è scritto che Jasenovac era un “campo di lavoro”. Questo eufemismo, impiegato dall’estrema destra croata, è entrato nel lessico mainstream grazie a un recente libro di Igor Vukić, un autoproclamato esperto dell’argomento.
Vukić è segretario di un’associazione denominata “Società per la ricerca sul triplo campo di Jasenovac”, che raduna storici (pochi), giornalisti e presunti esperti, impegnati nella revisione della storia di Jasenovac. Questa associazione sta diffondendo, attraverso le sue pubblicazioni, una tesi assurda che nega il carattere razzista del regime ustascia, secondo cui Jasenovac non sarebbe stato un campo di concentramento, bensì un semplice campo di lavoro e di prigionia per gli oppositori dell’NDH [Stato indipendente della Croazia].
Secondo questa tesi, durante il regime ustascia a Jasenovac sarebbero morte circa 1500 persone, perlopiù a causa di malattie, mentre nel dopoguerra i comunisti lo avrebbero trasformato in un campo di concentramento per prigionieri croati. In altre parole, i membri di questa associazione sostengono che a Jasenovac, nel periodo compreso tra il 1945 e il 1951, i comunisti abbiano commesso omicidi di massa ai danni di prigionieri croati.
Negazionismo
Questa teoria, che non trova alcuna conferma nelle fonti storiche – che parlano invece di prigionieri di guerra tedeschi e italiani che furono impiegati nella ricostruzione della cittadina di Jasenovac e nella pulizia dell’area dell’ex campo di concentramento – , non è altro che una variante della vecchia tesi nata negli ambienti della diaspora ustascia.
Il summenzionato libro di Vukić, intitolato “Radni logor Jasenovac” [Il campo di lavoro di Jasenovac], ha ricevuto notevole spazio sull’emittente pubblica nazionale e una recensione piena di elogi pubblicata sul più letto quotidiano croato, Večernji list. Vukić ha scioccato l’opinione pubblica affermando che gli ustascia mandavano gli ebrei a Jasenovacper salvarli dalla deportazione ad Auschwitz. Come hanno fatto notare alcuni noti storici, il libro di Vukić è pieno di gravi []i fattuali, informazioni estrapolate dal contesto e falsificazioni. Le tesi propugnate nel libro, che l’autore pretende di comprovare attraverso un uso selettivo delle fonti, sono molto simili alle tesi dei negazionisti dell’Olocausto, che sostengono che le camere a gas non siano mai esistite.
Il libro di Vukić, che può essere acquistato in molte librerie in Croazia, è una delle principali fonti a cui si fa riferimento nella voce dedicata a Jasenovac su Wikipedia croata. Riprendendo le argomentazioni di Vukić, la voce riporta le sue conclusioni, senza però indicare le pagine dalle quali sono state riprese, bensì facendo riferimento alle recensioni del libro uscite sulla stampa. Così nell’articolo di Wikipedia vengono sminuiti i crimini commessi a Jasenovac, mentre viene dato notevole rilievo alla teoria revisionista secondo cui Jasenovac sarebbe diventato un campo di concentramento durante il regime comunista. Sulla scia delle argomentazioni di Vukić, nell’articolo viene messa in dubbio la veridicità di gran parte del materiale scientifico su Jasenovac, compreso l’elenco ufficiale delle vittime del lager.
Revisionismo
Oltre alle tesi di Vukić, nella pagina dedicata a Jasenovac vengono citate anche alcune scoperte pseudo-scientifiche di Roman Leljak, un autoproclamato esperto archivista sloveno. Leljak, che qualche anno fa è stato condannato a una pena di reclusione per malversazioni e frodi finanziarie, è noto per le sue affermazioni sensazionalistiche e prive di fondamento sui crimini del comunismo.
Pur occupandosi prevalentemente di crimini dei famigerati servizi segreti jugoslavi (UDBA) e di quelli compiuti nel 1945 da partigiani contro i collaborazionisti e contro la popolazione civile, di recente ha iniziato a mostrare interesse per Jasenovac. Al pari di Vukić, anche Leljak cerca di sminuire i crimini commessi a Jasenovac, sostenendo che da questo lager siano passate 18.600 persone e che solo 1654 siano state uccise. Nelle sue “ricerche”, Leljak si avvalso anche di un catalogo degli oggetti esposti al Museo dell’Olocausto di Washington, tra cui anche una ricetta scritta da una detenuta del campo di Jasenovac, che Leljak ha falsamente presentato come ricetta di un piatto servito ai detenuti del lager.
Oltre alla controversa voce su Jasenovac, la Wikipedia croata contiene molte altre pagine impregnate di idee revisioniste, tra cui spiccano quelle dedicate all’ideatore del regime ustascia Ante Pavelić e al presidente della Jugoslavia Josip Broz Tito. Sulla pagina dedicata alla città di Danzica per alcuni mesi c’era scritto che nel 1939, prima dell’invasione tedesca della Polonia, i polacchi perpetrarono un genocidio ai danni della minoranza tedesca. Vi è poi tutta una serie di voci in cui vengono demonizzati gli esponenti degli ambienti liberali e di sinistra croati, bollandoli come “estremisti di sinistra”.
Inoltre, la voce su Jasenovac, così come quasi tutte le altre voci di Wikipedia in lingua croata, non contiene alcun riferimento alla letteratura scientifica, bensì quasi esclusivamente citazioni di articoli sensazionalistici usciti sulla stampa di destra.
Considerando che la Wikimedia Foundation finora non ha reagito agli avvertimenti su quanto sta accadendo su Wikipedia croata, c’è da aspettarsi che la vandalizzazione dei contenuti continui, sull’onda del diffondersi del fenomeno della post-verità a cui assistiamo.