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Azerbaijan: giornalisti e attivisti lasciati senza difesa
In Azerbaijan negli ultimi mesi numerosi avvocati sono stati sospesi dall’Ordine degli avvocati. Erano tutti attivi nel garantire il diritto alla difesa di giornalisti e attivisti per i diritti umani
In Azerbaijan negli ultimi mesi diversi avvocati che difendono attivisti politici e giornalisti sono stati sottoposti ad un’azione disciplinare da parte dell’Ordine degli avvocati, un’organizzazione di cui fanno parte tutti gli avvocati del paese. All’incontro del Presidium dell’ordine, tenutosi lo scorso 6 settembre, è stato avviato un procedimento amministrativo a carico di sette avvocati per violazione dell’etica professionale: uno dei procedimenti è stato respinto, due sono terminati con un richiamo formale e per quattro avvocati è arrivata invece la sospensione.
Secondo quanto comunicato dall’Ordine degli avvocati dell’Azerbaijan i quattro avvocati sono stati sospesi per aver offerto assistenza legale senza contratto, per la violazione della legge sulla difesa e per aver impedito il corretto esercizio della giustizia.
L’Ordine degli avvocati della Repubblica dell’Azerbaijan è un’organizzazione non governativa, indipendente ed autoregolamentata, di natura non-profit, che dovrebbe difendere i diritti e le libertà secondo quanto stabilito dalla legge, offrire ai cittadini rappresentanza legale professionale e accrescere il prestigio della professione legale, come dichiarato sul proprio sito web.
Negli ultimi 9 mesi, l’Ordine degli avvocati ha sospeso le attività di numerosi altri avvocati tra i quali Yalchin Imanov, Irada Cavadova, Asabali Mustafayev, Nemet Kerimli, Faxraddin Mehdiyev. Tutti sono noti per aver difeso attivisti per i diritti umani e giornalisti.
Prima di essere radiato, Yalchin Imanov aveva ad esempio difeso la giornalista Aynur Elgunash sia durante interrogatori con la polizia che in tribunale. Aynur Elgunash è coinvolta in un’indagine che riguarda i giornalisti di Meydan TV. Ora la giornalista è senza un avvocato. Elgunash ha affermato che l’Ordine degli avvocati le ha offerto un altro difensore. “Io però non lo voglio”, ha dichiarato “perché non mi fido di nessun altro avvocato. Nella situazione odierna, il numero di avvocati che accettano di entrare in questi processi politici è purtroppo esiguo”.
Le decisioni disciplinari dell’ordine nei confronti di questi avvocati sono spesso avvenute sulla base di specifiche richieste in merito arrivate da enti statali come il ministero degli Interni, il Servizio penitenziario del ministero di Giustizia e la Procura generale.
"La professione legale, considerata uno dei meccanismi più efficaci per la difesa dei diritti umani nel mondo, in Azerbaijan è semplicemente una decorazione", denuncia Intigam Aliyev, a capo della Legal Enlightenment Society e attivista per i diritti umani. "Nel migliore dei casi, l’Ordine agisce come un dipartimento del ministero di Giustizia o dell’apparato presidenziale".
Gli avvocati sospesi dalle proprie attività l’hanno definita una "mossa discriminatoria". Hanno collegato la loro sospensione al fatto che difendessero coloro che a loro avviso sono da considerarsi "prigionieri politici". L’Ordine degli avvocati ha respinto tali accuse.
Secondo un report presentato dall’OSCE, l’ordine degli avvocati dell’Azerbaijan sarebbe direttamente legato alle autorità dell’Azerbaijan e sarebbe stata utilizzata più volte per tacitare gli avvocati che volevano prendere le difese e parlare per conto delle vittime di gravi violazioni dei diritti umani. Il difensore di Giyas Ibrahimov, uno di questi attivisti, Elchin Sadigov ha dichiarato che l’Ordine degli avvocati e le agenzie statali che sarebbero preposte a garantire lo stato di diritto esercitavano una "pressione costante" nei suoi confronti. Ha affermato di essere stato più volte aggredito dalle autorità, come ritorsione per aver difeso attivisti per i diritti umani.
Prima del novembre 2017, in Azerbaijan se gli avvocati venivano sospesi dall’ordine, potevano comunque rappresentare legalmente i loro clienti in tribunale, fatta eccezione per i casi penali. Ma nuovi emendamenti della legge sulla rappresentanza risalenti al 31 ottobre 2017 hanno riservato ai soli avvocati iscritti all’ordine il diritto di rappresentare clienti in qualsiasi procedimento in tribunale.
Intigam Aliyev ha dichiarato a OC Media che i governi autoritari non sono interessati al consolidamento di un buon sistema legale, perché questo impedirebbe lo sviluppo dell’arbitrarietà, dell’illegalità e della corruzione. Aliyev ha portato numerosi casi contro l’Azerbaijan davanti alla Corte europea dei Diritti umani.
“Le autorità dell’Azerbaijan capiscono che una massiccia violazione dei diritti umani non sarebbe possibile con un settore della giustizia forte ed indipendente, l’abuso d’ufficio e la corruzione nei tribunali non sarebbero al loro livello attuale. In altre parole, il governo ha sempre visto anche il diritto alla difesa come un’area strategica di interesse politico”, ha concluso Aliyev.