Kosovo: in aumento rapine e reati violenti
Una rapina in banca finita nel sangue a pochi giorni dallo scorso Capodanno ha riaperto in Kosovo il dibattito sui reati violenti, aumentati in modo sensibile negli ultimi anni
Solo pochi giorni prima dell’ultimo Capodanno, una rapina in banca ha fatto sensazione nella piccola città di Istog. Un uomo con un’arma automatica è entrato nella filiale locale della banca Nova Ljubljanska Banka (NLB) e ha costretto il cassiere a consegnargli il contenuto della cassa. La tensione è aumentata quando la polizia ha raggiunto la scena del crimine, con urla e colpi di pistola. Questo momento drammatico è stato filmato da alcuni testimoni oculari e le immagini, simili a scene di un film di Hollywood, sono state pubblicate prima sui social media e poi su quelli tradizionali.
Il tentativo di rapina ha portato alla morte di due persone: Izet Demaj, 42 anni, ex combattente dell’Esercito di liberazione del Kosovo (UÇK) e primo agente di polizia a raggiungere la scena del crimine, è stato ucciso a colpi d’arma da fuoco dal rapinatore, a propria volta ucciso dalla polizia nel successivo scambio a fuoco. Demaj è stato dichiarato eroe nazionale dal presidente Hashim Thaçi, mentre il primo ministro Ramush Haradinaj ha annunciato che il suo sacrificio sarà un punto di svolta per la polizia del Kosovo, aggiungendo che nuove e più avanzate leggi per la polizia saranno presto approvate nel parlamento di Pristina.
Rapine in aumento
Il caso di Demaj deve essere analizzato attentamente dai pubblici ministeri, mentre gli esperti legali suggeriscono che in futuro la polizia dovrebbe ricevere una formazione più approfondita per affrontare i crimini violenti. Allo stesso tempo, i poliziotti dovrebbero disporre di attrezzature migliori per facilitare l’intervento in casi simili e neutralizzare i rischi connessi.
Le rapine in Kosovo sono recentemente diventate uno dei reati più comuni e questa tendenza ha catturato l’attenzione del pubblico e dei media. Nel 2017, la polizia ha registrato 290 rapine; nel periodo gennaio-novembre 2018, secondo i dati della polizia del Kosovo, il numero di tali crimini a livello nazionale si è attestato a 263.
Secondo l’avvocato Kujtim Kerveshi, l’aumento significativo dei casi registrati porta una evidente necessità di maggiore chiarezza giuridica nell’affrontare la questione, insieme a un miglioramento del livello di istruzione, una più efficace lotta alla povertà e controlli più severi sulle armi illegali. "Essendo uno dei crimini più violenti, la rapina include l’uso della forza. Un numero crescente di casi in Kosovo include l’uso di armi da fuoco", afferma Kerveshi.
L’avvocato aggiunge che servono maggiori capacità investigative, più pattuglie di polizia sulle strade e attrezzature come telecamere ad alta risoluzione negli spazi pubblici. "Tali apparecchiature faciliterebbero il lavoro investigativo e rafforzerebbero la certezza nei procedimenti giudiziari", afferma Kerveshi.
Rispondendo a una domanda di OBCT, l’ufficio stampa della polizia del Kosovo ha dichiarato che l’agenzia di polizia ha avviato piani operativi per prevenire nuovi crimini e arrestare i criminali.
Secondo la polizia, Pristina è il principale teatro di furti e rapine. "Solo nella regione di Pristina, in un periodo di dieci mesi, sono stati catturati dalla polizia 13 gruppi criminali e sono stati arrestati 32 sospetti di rapina a mano armata. Altri sei rimangono latitanti", afferma una dichiarazione del responsabile media della polizia del Kosovo.
Banche e negozi gli obiettivi principali
Nella maggior parte dei casi, gli obiettivi di tali crimini sono banche o negozi. Nel 2018, il numero di rapine in banca in Kosovo è raddoppiato: secondo la Banca centrale del Kosovo, lo scorso anno il numero di rapine in banca è stato di 15, rispetto a 8 nel 2017 e 6 nel 2016.
All’inizio di dicembre 2018 Fehmi Mehmeti, governatore della Banca centrale del Kosovo, ha tenuto un incontro con le autorità di sicurezza. Tutti hanno convenuto sulla necessità di adottare misure concrete per aumentare i livelli di sicurezza e migliorare la cooperazione tra agenzie.
Una delle misure proposte è la promozione dei pagamenti elettronici in luogo delle transazioni in contanti. "In questo modo, l’interesse dei rapinatori nei confronti di istituti bancari e negozi diminuirebbe, poiché ci sarebbe meno disponibilità di denaro in cassa", suggerisce Kujtim Kerveshi.
Nonostante l’aumento delle rapine, secondo il portavoce della Banca centrale del Kosovo Kushtrim Ahmeti, il settore bancario nel paese rimane stabile: una tendenza comprovata dall’attuale aumento della liquidità e dei prestiti, nonché dei depositi. "Tali casi non influiscono o si riflettono sui tassi di interesse, poiché le tendenze mostrano un costante declino dei tassi di interesse nei prestiti, mentre i tassi di interesse nei depositi sono aumentati", aggiunge Ahmeti.
L’impatto sull’economia
Sia l’opinione pubblica che i professionisti sono preoccupati dal fatto che i rapinatori sono diventati più violenti e questo ha un impatto diretto sul futuro del Kosovo, poiché minaccia la proprietà e la sicurezza personale dei cittadini ma anche degli investitori locali e internazionali, afferma l’avvocato Kerveshi. I funzionari della Banca centrale del Kosovo concordano con tali conclusioni. Secondo Ahmeti, le rapine ricorrenti possono scoraggiare potenziali investitori nel settore bancario o in altri settori economici.
Secondo la Banca centrale del Kosovo, gli investimenti esteri diretti hanno subito un significativo calo nel 2018: nel primo trimestre dell’anno è stata registrata una riduzione del 34%. "L’economia del Kosovo è nei guai, il paese è infettato da una corruzione perpetua ed endemica, mentre la maggior parte dei giovani desidera andarsene e non vede speranza e futuro in Kosovo", afferma Kerveshi.
Un recente rapporto della Banca mondiale prevede una crescita del PIL del 4,5% per il Kosovo per il 2019, la più alta nella regione, ma anche un aumento di povertà e disoccupazione. La mancanza di progressi visibili, la presenza di traumi psicologici post-bellici e l’alto numero di armi illegali sono una combinazione pericolosa. "Una rapina è una soluzione rapida per ottenere ricchezza, sicurezza sociale e così via", afferma l’avvocato Kerveshi, aggiungendo che la disoccupazione è un fattore critico. "Disoccupazione e povertà minacciano gravemente le possibilità di sopravvivenza dei cittadini del Kosovo", conclude.
Il numero di cittadini del Kosovo senza accesso a beni e servizi primari è in aumento. Molti se ne sono andati, o hanno cercato di lasciare il Kosovo, ma sono stati respinti con la forza, soprattutto dall’Europa occidentale. In questo contesto difficile, per alcune persone è in aumento la tentazione di cercare proprio la "soluzione rapida" attraverso crimini violenti, come le rapine.
Per combattere questa preoccupante tendenza, gli esperti affermano che il Kosovo dovrebbe migliorare la propria capacità di imporre lo stato di diritto, migliorare la situazione economica e investire nell’istruzione, che a lungo termine rimane lo strumento più efficace contro il crimine.