La Romania agli Usa: più presenza nel Mar Nero
Negli ultimi anni la Romania ha continuato un ficcante lavoro diplomatico per coinvolgere il più possibile gli Usa nelle dinamiche – complesse e rischiose – del Mar Nero
Durante una sua recente visita oltreoceano, lo scorso 30 marzo, il ministro romeno della Difesa, Angel Tîlvăr, ha chiesto agli Stati Uniti di porsi a capo ad una strategia sul Mar Nero e della necessità di un rafforzamento della presenza NATO nella regione.
Il ministro ha ricordato a Washington il ruolo strategico del Mar Nero e la necessità di rafforzarne la sicurezza, visto che una parte importante della flotta di Vladimir Putin si trova in Crimea.
“Uno degli obiettivi della visita negli Stati Uniti era quello di fornire argomenti razionali e ottenere supporto per definire il Mar Nero come un punto di interesse per l’Alleanza”, ha sottolineato l’ufficiale di Bucarest in un un’intervista rilasciata al Center for European Policy Analysis (CEPA), con sede a Washington DC.
Il ministro romeno ha riferito al segretario americano alla difesa, Lloyd James Austin III, che il governo romeno ritiene necessaria una strategia per il Mar Nero, sotto il coordinamento degli Stati Uniti: una strategia che coinvolga gli attori chiave della regione. Nell’ottica romena questo dovrebbe creare una politica più solida costruita attorno alla presenza coerente e persistente degli Stati Uniti e della NATO e alla leadership attiva degli Stati Uniti nella regione. “La solida presenza delle forze statunitensi in Romania, integrate lo scorso anno con la 2a brigata di fanteria, al comando della 101a divisione aviotrasportata, è un’altra prova di solidarietà di ciò che significa l’impegno degli Stati Uniti per la sicurezza del Mar Nero", ha affermato il ministro romeno.
Il dialogo tra Washington e Bucarest è in questi mesi centrato ovviamente sull’evoluzione della situazione della sicurezza regionale nel contesto dell’aggressione della Russia all’Ucraina, con particolare attenzione al rafforzamento della cooperazione militare bilaterale, l’approfondimento della cooperazione nel Mar Nero, la continuazione della presenza delle forze armate statunitensi in Romania e nella regione del Mar Nero.
Scontri sulle acque del Mar Nero
Solo qualche settimana prima della visita del ministro romeno negli Stati Uniti, nel Mar Nero era avvenuto il primo “scontro” tra la gli Stati Uniti e la Russia, nell’ampio contesto della guerra in Ucraina. Il 15 marzo un drone Usa MQ-9 Reaper , partito dalla Romania è stato intercettato nel Mar Nero da due caccia russi Su-27s che lo hanno avvicinato, seguito e alla fine abbattuto, buttandogli sopra del carburante. Dopo qualche giorno le autorità russe hanno poi fatto sapere di averlo recuperato. Gli Stati Uniti infatti non avevano una nave nell’area per recuperare il relitto del drone, e l’unico alleato della NATO che si affaccia sul Mar Nero con una flotta abbastanza robusta da avvicinarsi potenzialmente al luogo dell’incidente è la Turchia, che ha cercato di rimanere relativamente amichevole con Mosca durante questa guerra con l’Ucraina.
L’incidente del Mar Nero – hanno sottolineato molti analisti – ha fatto nuovamente emergere alcune domande sulla sicurezza nel Mar Nero. Descritto da alcuni come "una potenziale polveriera", il Mar Nero è poco più grande della California, con sei paesi che si affacciano sulla sua costa: Turchia, Romania e Bulgaria – membri della NATO – oltre a Georgia e Ucraina, che sono considerati partner degli Stati Uniti, ma non fanno parte dell’alleanza. E naturalmente la Russia.
In una propria analisi la rete americana NBC sottolinea che la domanda chiave è se esista o meno una strategia occidentale chiara relativamente al Mar Nero, un luogo chiave, a lungo al centro della rivalità tra Mosca e l’Occidente. Nel tentare una risposta il servizio dell’NBC sottolinea che “Romania, Bulgaria e Turchia sono difficili da far funzionare come i Paesi baltici, con una sola voce”. Alcuni parlamentari ed ex ufficiali militari Usa intervistati dalla NBC hanno dichiarato che l’accordo che permette di far uscire i cereali dai porti ucraini nel Mar Nero è in un equilibrio precario, mentre la flotta russa usa la zona per lanciare attacchi contro le città dell’Ucraina.
I piani USA per il Mar Nero
Della sicurezza nel Mar Nero se ne è occupato anche Foreign Policy, rivista Usa di politica estera, dove si legge che “il mare, delimitato da tre stati membri della NATO e altri due paesi coinvolti nella guerra più mortale d’Europa dalla Seconda guerra mondiale, è stato teatro di drammatici scontri militari, un pungente fallimento navale per Mosca e importanti negoziati diplomatici nei 14 mesi dall’inizio della guerra in Ucraina”. “Il controllo del Mar Nero è una componente centrale della strategia di guerra della Russia e uno dei motivi principali per cui ha annesso la Crimea – la penisola al largo della costa meridionale dell’Ucraina – nel 2014, un furto illegale di terre che prefigurava l’attuale sanguinoso conflitto”, scrive Foreign Policy. Interviene nell’analisi anche l’ambasciatore romeno a Washington, Andrei Muraru aggiungendo che “l’intera regione del Mar Nero è esposta alla Russia”.
Jeanne Shaheen, presidente della sottocommissione per l’Europa e la cooperazione per la sicurezza regionale della commissione per le relazioni estere del Senato degli Stati Uniti (democratica), e Mitt Romney, membro della commissione per le relazioni estere del Senato degli Stati Uniti (repubblicano) hanno presentato, a luglio, al Congresso degli Stati Uniti il progetto di legge intitolato “Black Sea Security Act” (Legge sulla sicurezza del Mar Nero – 2022). Il documento è stato presentato al Senato la scorsa estate dai senatori di entrambi i partiti – repubblicano e democratico – ed è stato approvato a dicembre dalla Commissione per le relazioni estere del Senato degli Stati Uniti. Il documento delinea i criteri di cui l’amministrazione americana terrà conto per finalizzare e attuare la futura strategia di sviluppo e sicurezza per la regione del Mar Nero. Entro 12 mesi sarà costituita un’agenzia per la strategia destinata ad aumentare l’impegno degli Stati Uniti con i paesi della regione, sviluppare l’assistenza militare e il coordinamento con la NATO e l’UE, approfondire le relazioni economiche, rafforzare la democrazia e l’economia e la sicurezza energetica. L’agenzia dovrebbe anche identificare le risorse necessarie per attuare la strategia per il periodo 2024-2026.
La necessità di una stretta cooperazione tra la Romania e gli Stati Uniti nello sviluppo di una strategia statunitense per il Mar Nero è stato un tema costante promosso dalla Romania negli ultimi anni, precisa il ministero degli Esteri romeno.
Gli sforzi in tale direzione della Romania si sono riflessi anche nel Nuovo Concetto Strategico della NATO, adottato al vertice di Madrid svoltosi dal 20 al 30 giugno dello sorso anno, dove il Mar Nero è stato riconosciuto come una regione di importanza strategica per l’Alleanza nord-atlantica.