Šešelj: la sentenza di primo grado
04/2016 - Autore: Christian Costamagna
Occasional Paper Osservatorio Balcani e Caucaso, Rovereto (TN), 2016.
Il 31 marzo 2016, Vojislav Šešelj, leader del Partito radicale serbo, accusato di crimini di guerra e contro l’umanità, è stato assolto in primo grado dal Tribunale Penale Internazionale per l’ex Jugoslavia. La sentenza, promulgata ad una settimana di distanza dalla condanna di Radovan Karadžić presso lo stesso Tribunale, ha colto di sorpresa parte dell’opinione pubblica internazionale e nei Balcani, perché contraria alle attese. Infatti, Šešelj era già stato ritenuto colpevole di aver preso parte ad una “impresa criminale congiunta” in precedenti sentenze, dunque l’assoluzione dell’imputato risulta incongruente rispetto alla giurisprudenza del Tribunale stesso. Nel paper, dopo alcuni cenni alla biografia politica di Šešelj, vengono esaminati alcuni passaggi controversi della sentenza. Il lavoro si conclude con una disamina delle possibili ragioni che hanno condotto all’assoluzione, e delle reazioni nello spazio post-jugoslavo.