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Il percorso di adesione del Montenegro all’UE

Undici anni di negoziati e 33 capitoli aperti, per il Montenegro la strada verso l’adesione all’Ue si prospetta ancora lunga. In materia di politica regionale è moderatamente preparato, rimangono comunque diverse sfide da affrontare. Una panoramica

15/06/2023, Gentiola Madhi -

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Cartina del Montenegro © Dmitrijs Kaminskis/Shutterstock

Indipendente dal 2006, il Montenegro viene spesso considerato in testa nella corsa dei paesi candidati all’ingresso nell’Unione europea. L’apertura dei negoziati di adesione formali risale al 26 giugno 2012, e sono tuttora in corso.

A distanza di un decennio, il Montenegro si trova a percorrere una via negoziale relativamente lunga. Nel 2020 è stato aperto il capitolo negoziale sulla politica della concorrenza, segnando così l’apertura di tutti e 33 i capitoli negoziali previsti, di cui solo tre risultano temporaneamente chiusi. 

Il paese ha aderito spontaneamente alla nuova metodologia di allargamento adottata dal Consiglio dell’Ue nella primavera del 2020, la quale ambisce a rilanciare il processo di adesione ponendo maggiore enfasi sulle riforme fondamentali, assicurando più dinamismo e prevedibilità all’intero processo. 

Dopo l’ultima conferenza intergovernativa tenutasi nel dicembre 2021, il Montenegro è entrato in una nuova fase, marcata da ostacoli e instabilità politica interna. La Commissione europea ha riconosciuto gli sforzi fatti nell’ultimo periodo per l’avanzamento dell’agenda delle riforme, invitando il governo a portare avanti la realizzazione dei benchmark intermedi sullo stato di diritto, considerati fondamentali per il progresso dei negoziati. Nella sua relazione dell’anno scorso, la Commissione dichiara che il raggiungimento di tale traguardo è una condizione sine qua non per poter procedere alla chiusura degli altri capitoli negoziali.

Capitolo 22 e politica di coesione

Il capitolo 22 dell’acquis è dedicato alla politica regionale e al coordinamento degli strumenti strutturali. L’obiettivo principale è quello di rafforzare le capacità del paese candidato all’adesione nella corretta gestione dei fondi della politica di coesione, i quali diventeranno accessibili una volta che il paese entrerà ufficialmente nell’Unione. 

La politica regionale svolge un ruolo chiave in termini di investimento dell’Ue, contribuendo allo sviluppo economico-sociale e nella riduzione delle disparità territoriali tra gli stati membri. In termini di contenuti, il capitolo 22 consiste prevalentemente nell’adozione e implementazione di diversi regolamenti quadro europei, che permettono di ottenere un’adeguata capacità amministrativa e solida gestione finanziaria.

Per avanzare in tale direzione, il Montenegro ha costituito, subito dopo l’avvio dei negoziati, il gruppo di lavoro dedicato al capitolo 22, il quale è guidato da Ivana Glišević Đurović, vice capo negoziatore del Montenegro e coordinatore nazionale dei fondi di preadesione (IPA). Il gruppo è composto da 22 membri, di cui 17 provengono dalle istituzioni statali e 5 dalla società civile.

I negoziati per il capitolo 22 sono stati avviati durante la conferenza intergovernativa del 20 giugno 2017, dando così corso ad un processo tecnico costituito da diverse fasi, tra cui l’esame analitico del contenuto del capitolo (noto anche come screening), identificazione dei vari requisiti da raggiungere ed elaborazione del rispettivo piano d’azione per la successiva attuazione.

Nella sua relazione , la Commissione valuta che il Montenegro è moderatamente preparato nel settore della politica regionale e che i progressi nel corso dell’ultimo periodo sono stati limitati. Per poter avanzare, il governo montenegrino è chiamato ad adottare una serie di misure, tra cui aggiornare il piano d’azione per l’attuazione dei requisiti identificati all’interno del capitolo 22, consolidare le capacità amministrative delle strutture statali a livello centrale e locale, e rafforzare le capacità di approvvigionamento, gestione e monitoraggio degli investimenti di capitale. In particolare, il governo montenegrino dovrebbe accelerare la formalizzazione del quadro legale nazionale in merito alla legge sui fondi strutturali e di investimento europei, attualmente previsto per il terzo trimestre del 2024. Tale sviluppo è sostanziale anche per il trasferimento al Montenegro dei fondi IPA III, messi a disposizione dall’Ue per il periodo finanziario 2021-2027.

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