Convegno Emmaus, la dichiarazione finale

In seguito ad un Convegno tenutosi a Faenza dall’1 al 3 maggio titolato Dall’est una sfida per l’Europa Emmaus Internazionale ha redatto un documento che oggi pubblichiamo.

24/05/2002, Redazione -

Il 25 marzo 1957, con la firma del Trattato che istituisce la Comunità economica europea (CEE), il Belgio, la Germania, la Francia, l’Italia, il Lussemburgo e i Paesi Bassi iniziano a realizzare l’unità dell’Europa, "risoluti ad affermare, con la creazione di questo insieme di risorse, la salvaguardia della pace e della libertà, chiamando gli altri Popoli dell’Europa che condividono questi ideali, ad unirsi al loro sforzo."
Oggi, a 45 anni di distanza, l’Europa pur avendo assunto una più chiara fisionomia non solo economica, ma anche politica e finanziaria, continua a trascurare gli ideali e gli obiettivi sociali, preferendo la strategia del mercato e della sicurezza, anche militare. E gli Europei si ritrovano divisi tra l’indifferenza, l’entusiasmo, la paura e le attese senza risposte da parte delle istituzioni europee.
Nel momento in cui l’allargamento dell’Unione Europea ai Popoli dell’Est si sta concretizzando,
i 150 Partecipanti al Seminario di Faenza (provenienti da 13 Paesi dell’Est e da 10 Paesi dell’Unione),
si impegnano a:
– Trovare mezzi, risorse ed occasioni per facilitare, in modo regolare ed a tutti i livelli, incontri utili a rompere l’ingiusto isolamento di cui sono vittima le Persone ed i Gruppi dell’Est ed a favorire la conoscenza reciproca, l’informazione e la formazione interna dei Gruppi e la condivisione delle esperienze (Faenza 2002, Bosnia "Tuzla Wave" 2001, Romania a Iasi 2001, Polonia a Lublino 2001, ecc…).
– Ricercare nuove forme di finanziamento come il risparmio etico e solidale, e mettere in comune le risorse esistenti e disponibili per assicurare, attraverso l’istituzione di una Banca Etica Emmaus o convenzioni con le Banche Etiche già operanti, le garanzie necessarie alla concessione di "micro-crediti" a sostegno di iniziative economiche produttive sia per le singole persone, come per le piccole e medie imprese.
– Creare, all’interno di Emmaus, un organismo europeo di riflessione, di strategia e coordinazione europea composto dai rappresentanti di tutti i Paesi europei, dall’Atlantico agli Urali.
– Verificare la possibilità di realizzare nel 2007, cinquantenario della firma del Trattato di Roma, un incontro della società civile di tutti i Paesi europei a Sarajevo, per sancire un patto nuovo europeo fondato sulla solidarietà, sul rispetto dei diritti di tutti, sulla giustizia e sulla democrazia per la realizzazione di un mondo "di pane e di pace" per tutti, a cominciare dai più deboli.

e chiedono, con costante e decisa insistenza, ai responsabili delle istituzioni europee:
– Un’Unione Europea allargata che si contrapponga alla politica neoliberale e militarista delle superpotenze economiche occidentali.
– La messa in atto di politiche attive per il rispetto dei diritti dei più poveri.
– Il riconoscimento del ruolo del "terzo settore" e dell’esperienza associativa, che tenga in debito conto la qualità della loro azione e della loro competenza, la loro forza ed efficacia nelle proposte e la loro legittimità di interlocutori dei pubblici poteri.
– Il rispetto della libertà di circolazione delle Persone, con regole comuni di accoglienza dei rifugiati e degli immigrati, con maggiore flessibilità nella concessione dei "Visti" e con una revisione delle legislazioni restrittive.
– Azioni specifiche in favore dei giovani, per rafforzare le loro capacità e le loro competenze professionali in modo da favorirne l’accesso al lavoro e la creazione di attività economiche e culturali.
– Un deciso impegno politico per la soluzione dei conflitti e per un migliore ed efficace governo mondiale, secondo i principi e la strategia della nonviolenza;
– Un piano politico e democratico per la protezione delle minoranze etniche e delle persone vittime di traffici illegali.
– Un impegno concreto ed un programma efficace per prevenire e stroncare il traffico di droga ed il crimine del favoreggiamento alla prostituzione.
Su questi impegni e su queste richieste, i Partecipanti al Seminario internazionale di Faenza 2002, si verificheranno regolarmente, monitorando l’efficacia e l’effetto delle proprie azioni nonché la realizzazione della giustizia e della pace per quanto spetta alle istituzioni locali ed europee.
Assumiamoci tutti le nostre responsabilità. E’ in gioco il futuro del mondo.
Faenza, 3 maggio 2002

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